
Excerpt from Frammenti Storici dell'Agro Ticinese, Vol. 2
Giulio II. Ebbe col nome di Leone X. Costui la singo lare ventura di appartenere al secolo più glorioso per le lettere e per le arti dopo il rinascimento loro in Italia. Ma non egli per 'altro come molti credettero formò i grandi artisti ed i grandi letterati, più attempati di lui e già celebri avanti la sua esaltazione al pontificato. Fu prodigo e sregolato nei costumi e non ebbe nessun pensiero per l'italia; invece molti ne coltivo per ridurre il governo di Firenze nella soggezione dei bastardi del casato suo mediceo. Nessun papa si gitto con minor ritegno di Leone X. Nell'indirizzo mondano del secolo. Agli impulsi di questo si prestò per guisa che l'epoca in cui visse si ebbe a denotare dal nome di lui seb bene egli non vi abbia scolpita alcuna impronta di idee sue proprie. La sua mente era fatta per ricevere le forme anzichè imprimerle e nessuna orma di genio, nessuna scintilla creatrice si rivelò nella sua indole di gaudente mondano. Poiché Dio ce l'ha dato godia moci il papato disse Leone un di a Giuliano suo fratello (relazione di Maria Zorzi del 17 marzo Pal lavicini biasima acremente Leone X. Per.
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